La fertirrigazione è una tecnica agronomica che consente la distribuzione congiunta di acqua e fertilizzanti attraverso i sistemi di irrigazione. Un nuovo modo di concimare che migliora le rese produttive dei terreni e riduce le quantità di fertilizzanti impiegati, abbassando i costi di gestione e i tempi d’intervento, a vantaggio della competitività aziendale.
Generalmente usata in sinergia con i sistemi di microirrigazione o di irrigazione a goccia, questa tecnica innovativa permette di fornire la giusta combinazione di acqua e sostanze nutritive direttamente alle radici di ogni pianta, assecondando i cicli di sviluppo delle colture.
In Italia, negli ultimi decenni, la fertirrigazione ha sostituito le tecniche di concimazione tradizionali in numerose aziende agricole. Scopriamone insieme i principali vantaggi.
Fertirrigazione: distribuzione e dosaggio dei concimi
Distribuire il fertilizzante in un unico momento della stagione e in modo diffuso o “impreciso”, rispetto all’area coltivabile, comporta un notevole spreco del prodotto e nessun beneficio relativo alle esigenze delle diverse colture. La fertirrigazione, invece, permette la distribuzione uniforme degli elementi nutritivi vicino alle radici e la massima assimilazione dei concimi da parte delle piante, in linea con le esigenze fenologiche delle stesse, amplificandone così le potenzialità produttive.
Fertirrigazione: vantaggi economici, ma non solo
Il miglioramento delle capacità produttive delle colture e la riduzione della quantità di acqua e fertilizzanti impiegati, ottenuti grazie alla fertirrigazione di precisione, comportano quindi un notevole risparmio economico tanto per gli imprenditori agricoli, quanto per i privati. Risparmio potenziato da un impiego ridotto della manodopera per le operazioni di distribuzione del fertilizzante, automatizzate grazie a specifici sistemi tecnologi, come ad esempio Irrifert, l’evoluto sistema di fertirrigazione prodotto da Sati.
Tra gli altri vantaggi offerti dalle tecniche di fertirrigazione possiamo ricordare:
- la riduzione dell’area di terreno calpestato dalle macchine agricole durante le operazioni colturali
- la possibilità di concimare anche quando la coltura non è accessibile ai mezzi meccanici
- la riduzione delle perdite di sostanze per dilavamento o volatilizzazione con un minor impatto ambientale
- l’assenza di dispersioni di polveri nell’aria durante la distribuzione dei fertilizzanti