L’acquisto di un sensore pioggia da collegare ad una centralina smart rappresenta un vero investimento economico e intelligente per chi possiede un impianto d’irrigazione. Il loro utilizzo infatti, soprattutto nei mesi piovosi, comporta un notevole risparmio di risorse, in grado di “ripagarne” il costo sul breve periodo. In commercio esistono vari modelli di sensori pioggia, prodotti dai migliori marchi del settore e disponibili a prezzi accessibili, alla portata di tutti gli imprenditori agricoli più attenti agli sprechi e alla cura dell’ambiente, ma anche degli appassionati.
Scopriamo insieme come funzionano i sensori pioggia per l’irrigazione e quali sono i vantaggi del loro utilizzo.
Come funzionano i sensori pioggia per l’irrigazione
I sensori pioggia funzionano come degli interruttori, collegati alla centralina, che fermano l’irrigazione programmata in caso di pioggia o temporale. Sospendono temporaneamente il funzionamento dell’impianto di irrigazione durante le precipitazioni e per tutto il tempo che il sensore resta bagnato.
Sono molto semplici da installare e il loro funzionamento prevede una reazione immediata all’inizio delle precipitazioni. La maggior parte dei sensori pioggia per irrigazione presenti in commercio utilizza dischi igroscopici che si gonfiano in presenza di pioggia, per restringersi di nuovo quando si asciugano. Gonfiandosi attivano un micro interruttore che apre il circuito e interrompe il collegamento tra i due fili del sensore pioggia; questa condizione indica al programmatore che il sensore è bagnato e che l’irrigazione programmata deve essere interrotta. Il normale funzionamento dell’impianto di irrigazione riprenderà regolarmente solo quando il sensore pioggia si sarà asciugato, “comunicando” al programmatore il cessato allarme.
Vantaggi sensori pioggia: perché usarli in autunno e in inverno
I vantaggi dell’utilizzo dei sensori pioggia, soprattutto in autunno e inverno, sono principalmente quattro:
- Permettono di risparmiare acqua ed energia, abbattendo i costi per l’irrigazione.
- Favoriscono un’irrigazione a basso impatto ambientale, grazie al risparmio delle risorse.
- Limitano gli interventi “operativi” sul campo: non sarà necessario interrompere o riattivare l’irrigazione manualmente.
- Contribuiscono al benessere di piante e colture: irrigare un terreno già umido non solo costituisce un inutile spreco di acqua ma è anche dannoso per la salute del prato e delle piante che si ritrovano in un ambiente costantemente umido dove proliferano muffe, alghe e microrganismi patogeni.
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